Avrei voluto essere su una qualche isola un po’ più a sud di Lussino, dove il buio è più intenso. Molti altri fattori hanno deciso così. Ieri ci siamo fermati a mangiare fronte baia a un baracchino sul lungomare di Cherso. Seduti con i piedi in acqua abbiamo aspettato di veder spuntare la luna dalle colline e poi, a poco a poco, scomparire del tutto mentre Sole e Terra lavoravano di concerto per approntare questo spettacolo.
Un’eclissi bellissima, soprattutto perché attesa assieme alle nostre due bimbe che han compreso la rarità dell’evento. Ridendo e scherzando assieme a noi, giocando a cibare i pesci dei nostri avanzi e stupendosi di come questi tentassero di mangiar perfino i loro piedini, raccontandoci delle loro simpatie verso due “ragazzi”, creando una situazione di complicità difficile da ripetere quando, ahimè, saranno cresciute ancora un po’. Così lo spettacolo è diventato magia.
E poi, a eclissi completa e serata ormai inoltrata per due bambine di questa età, siam corsi ad incontrare gli amici. Così, mentre la più piccola tentava l’approccio impossibile con la sua simpatia, davvero troppo cresciuto per lei, scopro la più grande su una panchina ad ammirare i frenetici spostamenti dei battelli per turisti e dei taxi-boat che ti portano al fanale d’ingresso alla baia. Testa appoggiata sulla spalla del ragazzo che le piace, la testa di lui appoggiata alla sua.
Provo a rubare una foto. Ma i due, quasi a percepire il mio arrivo, si staccano un secondo prima.
Questa luna adombrata e rossa segna così, davanti ai miei occhi, uno spartiacque nella vita di mia figlia. E, di riflesso, nella mia. Oggi siamo diventati tutti e due più grandi e, già lo so, niente sarà più come prima.
Così va la nostra vita, come questa eclissi. Dobbiamo capire bene quando ci sta accadendo qualcosa di memorabile, così da poter ammirarlo, viverlo, ricordarlo.