Dopo i temporali, dopo la Bora che ripulisce il cielo, oggi sembra la giornata ideale per riprendere il mare e attraversare il Quarnerolo, destinazione Punta Croce: l’estremità meridionale dell’Isola di Cherso.
Le previsioni dicono Bora in attenuazione durante la mattinata: sulla rotta scelta dovrebbe arrivarci al giardinetto, virando a sud dopo esser uscita impetuosa da Segna e aver spazzato le isole di Pervicchio e San Gregorio nel tratto di mare tra Veglia e Arbe.
Lasciamo il marina di Arbe dopo colazione e percorriamo in totale assenza di vento, protetti dall’isola, fino agli scogli Lagane (Veliki e Mali Laganj). Più a ovest vediamo il vento increspare il mare quindi issiamo la randa e srotoliamo il genoa, preparandoci alle ultime raffiche di Bora.
In realtà queste non si attenueranno fino a sera: attraversiamo il Quarnerolo al lasco con una ventina di nodi a spingerci. Margherita e Tea si divertono e sghignazzano mentre Giochi di Vento un po’ plana e un po’ viene sballottato dall’onda che fa in tempo ad alzarsi, corta e incessante. Ma dopo giorni di terra è un piacere e ci divertiamo tutti: finisce anche troppo presto! Siamo a Cherso in un baleno e scegliamo un gavitello nella Baia di Kolorat a Punta Croce (Kriza) che oggi, dopo giorni di pioggia e vento, è praticamente a nostra disposizione. Saremo infatti non più di cinque barche in tutto il campo boe.
Felici di aver finalmente ripreso a navigare, ci godiamo il tramonto dietro il Monte Ossero (Televrina).
Il passaggio della perturbazione di questa seconda metà di agosto lascia un’aria già fredda che ci costringe a scenderein quadrato per cena.
Domani si costeggerà la costa orientale di Lussino decidendo all’ultimo la nostra meta: o ci fermeremo all’Asinello, oppure cominceremo a risalire verso l’Istria, fermandoci a Sansego.